C’è una falsa credenza secondo cui quando una donna ha il ciclo mestruale, ha sempre la possibilità di rimanere incinta. Tuttavia, a volte, nonostante il sanguinamento mensile, è possibile essere di fronte a un disturbo chiamato anovulazione.

Esso si verifica quando le ovaie di una donna non sono in grado di rilasciare ovuli in nessun momento del ciclo mestruale e, quindi, non essendoci ovociti, la fecondazione non può avvenire. Non è raro che ciò accada occasionalmente, con un ciclo anovulatorio di un mese, per poi ovulare normalmente il mese successivo. L’anovulazione cronica, invece, rappresenta la causa più frequente di infertilità femminile.

I principali segni d’allarme e i trattamenti

La diagnosi dell’anovulazione può essere complicata. L’origine può essere dovuta a una malattia cronica o a qualcosa di circostanziale come lo stress o il basso peso corporeo. A seconda della causa, quindi, lo specialista farà una diagnosi personalizzata. Ma quali sono i principali sintomi da tenere sotto controllo? Cicli mestruali molto irregolari o assenti, cicli più lunghi di 35 giorni, assenza di cambiamenti nel muco cervicale, eccessivo sanguinamento uterino e infertilità.

L’identificazione di una paziente con anovulazione richiede diversi esami: oltre un esame pelvico e un’anamnesi approfondita, verranno eseguiti dei test di follow-up del ciclo mestruale, tra cui diversi esami del sangue per misurare i livelli di progesterone nei giorni 21 e 23 del ciclo per determinare che le ovaie funzionino correttamente. Se, infatti, i livelli di questo ormone non cambiano, è probabile non ci sia stata ovulazione.

L’ecografia transvaginale è un altro test utile per scoprire cosa succede quando una donna non ovula. Questa tecnica consente di determinare l’aumento del volume ovarico e la presenza di piccoli follicoli di 2-9 mm attorno la periferia dell’ovaio: questi sono due sintomi della sindrome dell’ovaio policistico che si associa alla mancanza di ovulazione.

Le prime misure per risolvere il problema sono normalizzare il peso, ridurre l’esercizio fisico se è eccessivo e correggere le disfunzioni di altri organi come i reni, il fegato o la tiroide. Nei casi di infertilità anovulatoria è consigliata, infatti, una stretta collaborazione tra ginecologo ed endocrinologo, al fine di un corretto iter diagnostico-terapeutico. Purtroppo, non è sempre possibile scoprire la causa precisa, il che significa che il problema non può essere corretto.

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